Pianificare gli obiettivi per aumentare la motivazione

Ciao e benvenuto in questo nuovo articolo in cui imparerai come fare una corretta pianificazione degli obiettivi e come raggiungere un accordo col tuo paziente.

Prendiamo ispirazione da uno studio pubblicato su American Psycology ormai oltre di 15 anni fa. L’articolo si intitola:

“Costruire una teoria pratica e utile per la pianificazione degli obiettivi e per la motivazione”.

                                                              Un’odissea di 35 anni

.

Quindi nel mondo della formazione sono quasi 50 anni, essendo lo articolo del 2002, che si studia come effettuare una pianificazione adeguata degli obiettivi.

Anche noi fisioterapisti dobbiamo imparare ad aiutare i nostri pazienti a fare un’adeguato goal settings perché, come vedremo successivamente, è un comodo strumento di motivazione.

perche’ funziona

Fare pianificazione degli obiettivi, o goal settings che dir si voglia, ha effetto sulla performance attraverso 4 meccanismi principali:

1-Dirige l’attenzione verso attività rilevanti

2-Ha una funzione energizzante

3-Ha un effetto sulla persistenza

4-Influenza l’azione indirettamente portando all’eccitazione, alla scoperta,

e / o all’uso di conoscenze e strategie rilevanti per l’attività

Vediamo dettagliatamente questi 4 meccanismi:

1-Dirige l’attenzione verso attività rilevanti: dopo un goal settings il paziente dirige maggiormente l’attenzione verso le attività rilevanti per perseguire l’obiettivo prefisso.

2-Ha un effetto energizzante: un’adeguata pianificazione degli obiettivi pone attenzione sul risultato che si vuole ottenere. L’effetto che si ottiene, quando si focalizza l’attenzione sul risultato che si vuole ottenere piuttosto che sul processo, è l’energizzazizone. Questa sarà il carburante che consentirà di perseguire il piano d’azione.

3-Ha un effetto sulla persistenza: fare goal settings aumenta la persistenza nel piano d’azione e in caso di un paziente nel piano di trattamento. Molto spesso i programmi di trattamento vengono abbandonati proprio per un deficit di persistenza che può essere facilmente aumentata con la procedura di pianificazione degli obiettivi.

4-Influenza indirettamente l’azione: fare Goal settings aumenta il livello di attenzione e questa attenzione porta a scoprire e ad adottare comportamenti rilevanti per perseguire l’obiettivo. Questo meccanismo si assomma al primo, e quindi non solo avremo attenzione sulle attività rilevanti già note ma anche alla scoperta di altre attività utili.

Ora cha hai compreso quali sono i meccanismi di funzionamento della pianificazione degli obiettivi sarà utile scoprire come effettuarla.

per motivare devi essere S.M.A.R.T.

Nel coaching si utilizzano diverse metodologie. In questa sede desidero introdurre uno strumento facile ed efficace e che rappresenta un sistema da subito fruibile: Gli obiettivi SMART trattati anche nell’articolo “Writing SMART rehabilitation goal and achievieng goal attainment scaling: a pratica guide” pubblicato su Clinica Rehabilitation del 2009.

SMART, che in lingua inglese significa furbo, è un acronimo che ci aiuta a ricordare quali sono i passi fondamentali per effettuare una buona pianificazione degli obiettivi.

S sta per specifico. Quando un paziente ti dice che il suo obiettivo è migliorare ti rendi conto che questo non è specifico. Cosa intendi per migliorare? Quanto vuoi migliorare? Queste semplici domande possono essere d’aiuto per rendere specifico l’obiettivo.

M sta per misurabile. Un paziente che dice voglio riuscire a fare movimenti più ampi con la mia spalla, non sottende il principio di misurabilità dell’obiettivo. Una domanda utile per soddisfare la misurabilità dell’obiettivo è: come saprai d’averlo raggiunto?

A sta per arrivabile. Porsi obiettivi inarrivabili è altamente frustrante e lede l’autostima dichi se li pone. Per questa ragione l’obiettivo deve essere sfidante ma allo stesso tempo ottenibile, nei tempi che ci si è prefissati.

R sta per rilevante. Affinché una persona si senta motivata nel processo l’obiettivo deve essere qualcosa che la persona ritiene importante e quindi rilevante. Molto spesso non si lavora in maniera adeguata su questo punto e il risultato è una scarsa motivazione. Se con le tue domande non aiuti il paziente a porre attenzione al risultato ma lasci che l’attenzione si diriga verso il processo il risultato non sarà dei migliori. Mi spiego meglio, se il paziente rimane nel processo che potrebbe essere quello di venire a fare fisioterapia 2 volte a settimana per 4 settimane difficilmente percepirà un senso di motivazione mentre invece chiedere:

“Come ti sentirai quando avrai raggiunto l’obiettivo che si sei posto?”

Questa domanda è estremamente più energizzante perché pone attenzione sul risultato e sull’importanza del raggiungimento dello stesso.

T sta per correlati al tempo. Uun obiettivo differisce da un sogno per la data di scadenza. Porsi una data entro quale si desidera raggiungere l’obiettivo ci da la possibilità di pianificare concretamente le azioni da svolgere. Porsi una data non vuol dire che questa non può essere modificata ma semplicemente significa pianificare le azioni necessarie per raggiungere un determinato obiettivo nei tempi e nei modi utili.

Fai attenzione che obiettivo che stiamo pianificando è del paziente e pertanto il fisioterapista, che si è perfezionato con le tecniche di FisioCoaching, avrà una duplice funzione: quella di coach che lo accompagna nel processo facendo le domande più adeguate senza suggerire risposte possibili e quella di professionista sanitario/ consulente della salute, che da indicazioni su quelle che possono essere le attività rilevanti e i tempi adeguati per raggiungere l’obiettivo.

Una volta che 5 punti della pianificazione SMART sono soddisfatti possiamo redigere il piano d’azione che si può realizzare ponendo queste 4 domande:

-Cosa farai di più?

-Cosa farai di meno?

-Cosa smetterai di fare?

-Cosa inizierai a fare?

Quando tutti questi punti saranno soddisfatti si potrà dire di aver completato una corretta procedura di pianificazione degli obiettivi.

Ora mi domando: Adesso che hai imparato tutto questo, cosa inizierai a fare?

                                                                                                                AD MAIORA

                                                                                                                   Giuliano

                                                                                         

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