Le yellow flags

Evitare la cronicizzazione?  Valuta i fattori psicosociali per ottenere più risultati

Come puoi fare ad evitare che il tuo paziente cronicizzi?

Come puoi valutare se un paziente se un paziente ha dei fattori che possono predisposto alla cronicizzazione?

Di questo si sono occupati 1997 un gruppo di ricercatori della Nuova Zelanda che creò un semplice sistema mnemonico per valutare i fattori di rischio psicosociali di  cronicizzazione del mal di schiena sistema denominato Yellow Flags.

L’acronimo anti cronicità

Questi fattori valutano le componenti psicologiche e sociali che possono predisporre il paziente alla cronicizzazione del mal di schiena. Gli autori hanno sviluppato un sistema estremamente semplice per valutare  le Yellow Flag: basta ricordarsi l’acronimo ABCDEFW.

La prima lettera è la A che sta per Attitude e Believes. Ovvero l’atteggiamento e le convinzioni del paziente. La letteratura ci dice che un atteggiamento passivo e delle convinzioni non funzionali possono predisporre alla cronicizzazione. Per valutare la presenza o meno di questo fattore di rischio è sufficiente porre al tuo paziente la seguente domanda:

Quale pensi che sia la causa del tuo dolore?

La risposta a questa domanda ci da informazioni relative al comportamento di paura/evitamento, di catastrofizzazione, ci informa se sono presenti delle convinzioni maladattative ovvero convinzioni che non supportano la guarigione, ci dice se vi è un atteggiamento passivo verso la riabilitazione e infine ci informa su quelle che sono le aspettative.

La seconda lettera dell’acronimo ovvero B sta per Behaviour ovvero per comportamento. Come sicuramente sai comportamenti passivi o non idonei possono facilitare la cronicizzazione di un disturbo. Per valutare questo fattore puoi chiedere:

Cosa stai facendo per ridurre il dolore? Dalla risposta ottieni informazioni come ad esempio se il paziente sta facendo un utilizzo molto esteso del riposo o se ha ridotto i suoi livelli di attività, se ha abbandonato alcune attività di vita quotidiana o di vita sociale. Questa domanda ci può informare inoltre se il paziente dorme poco e questo parametro è importante perché le alterazioni del sonno possono produrre cronicizzazione. Questa domanda ci informa inoltre se il paziente ha un comportamento boom-bust ovvero alterna momenti di attività intensa a momenti di scarsa intensità. Da questa domanda possiamo evincere se il paziente utilizza farmaci autoprescritti per ridurre i sintomi, se beve alcool o se utilizza altre sostanze per ridurre il dolore.

La terza lettera dell’acronimo è la lettera C che serve a ricordarci la parola Compensation issues che possiamo tradurre come fattori economici. La domanda da fare per comprendere l’impatto che la malattia e quindi il dolore stanno avendo sul paziente dal punto di vista economico potrebbe essere:

Il tuo dolore ti sta mettendo in difficoltà economiche? Il paziente potrebbe non essere incentivato dal punto di vista economico a tornare a lavoro o semplicemente potrebbe aver dovuto anticipare somme di denaro che l’assicurazione non ha ancora restituito. Ovviamente quest’ultimo principio è molto più presente nei paesi dove il sistema sanitario funziona unicamente con le assicurazioni. Il tutto potrebbe essere aggravato da ulteriori patologie che possono avere determinato ulteriori assenze dal lavoro e ulteriori spese.

La quarta lettera appunto, è la lettera D che sta per diagnosi e trattamenti. Per comprendere se questo fattore può essere presente basta chiedere:

Sei già stato visitato da qualcuno? Hai paura che qualcosa può essere stato dimenticato? La risposta a questa domanda ci fornisce informazioni sul fatto che qualche professionista sanitario piò aver spaventato il paziente parlando di disabilità. In alcuni casi ci possono essere state diagnosi differenti che confondono il paziente. Altre volte il linguaggio utilizzato col paziente porta a paura o a catastrofizzazione. A volte dalla risposta a questa domanda si possono evincere le aspettative del paziente nei confronti della terapia. Alcuni pazienti, ad esempio, si aspettano che il fisioterapista li aggiusti piuttosto che gli indichi un modo di agire per raggiungere la guarigione. Alcuni professionisti sanitari potrebbero aver consigliato di sospendere le attività fisiche o il lavoro. La drammatizzazione del mal di schiena da parte del professionista sanitario produce dipendenza  dal trattamento passivo.

La quinta lettera dell’acronimo delle yellow flag è la E di Emotion quindi emozioni.. La domanda chiave a questo livello potrebbe essere:

C’è qualcosa che ti agita o ti spaventa del dolore che stai provando adesso? Paura, depressione, ansia, stress, ansia sociale, sentirsi inutile o non desidrato sono tutte situazioni che vanno valutate perché possono predisporre alla cronicizzazione.

La quinta lettera è la F di Family quindi famiglia. La domanda per comprendere se questo fattore è presente o meno potrebbe essere:

Come la tua famiglia sta reagendo al tuo dolore? Un partner  troppo protettivo, un partner molto preoccupato, una risposta punitiva da parte del partner piuttosto che supporto dalla famiglia a tornare a lavoro e la mancanza di comunicazione sono tutti fattori che possono influenzare la cronicizzazione.

La sesta ed ultima lettera è la W di Work quindi lavoro. La domanda per comprendere se questo fattore è presente potrebbe essere:

Come la tua abilità di lavorare è influenzata dal tuo dolore? Un passato di lavoro manuale, insoddisfazione lavorativa, la convinzione che il lavoro sia dannoso, un ambiente lavorativo non di supporto o poco felice, uno stato socio economico basso, una richiesta lavorativa pesante e uno scarso interesse del datore di lavoro sono tutti fattori che possono e devono essere valutati.

CONCLUSIONI

Le yellow flags sono i fattori di rischio psicosociale per la cronicizzazione del mal di schiena.

Queste sono rappresentate dall’acronimo: ABCDEFW

A-Attitude e believes ovvero l’atteggiamento e le convinzioni

B-behaviour ovvero i comportamenti non funzionali alla guarigione

C-Compensation issue ovvero l’impatto economico che il dolore ha sulla vita del paziente

D- Dianosis e tratment ovvero diagnosi allarmanti e/differenti e l’aspettativa che il trattamento si ciò che aggiusta il paziente

E-Emotion ovvero emozioni come paura, depressione, irritabilità, ansia, stress o il sentirsi inutili

F-Family una famiglia molto protettiva o ansiosa rispetto la patologia che non supporta il ritorno al lavoro

W-Work ovvero lavoro. Un lavoro pesante, poco gratificante, con scarso supporto da parte dei colleghi e del datore di lavoro associato ad un background socio economico o culturale basso.

A questo punto, in cui sei in grado di valutare la presenza dei fattori psicosociali che predispongono la cronicizzazione, devi porti una domanda importante.

Come puoi fare ad agire su questi fattori?

Come vuoi influenzare le yellow flags al fine di minimizzare la possibilità di cronicizzazione?

A volte parlare e spiegare può essere sufficiente altre volte no. In questi casi avere nel proprio background tecniche di comunicazione specifiche può aiutarti a fare la differenza. 

                                                                                                                         AD MAIORA

                                                                                                                            Giuliano

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